Aldo era nato a Cagliari il 9 gennaio 1961. Il 29 dicembre del 1985 veniva arrestato e posto in isolamento nella Casa Circondariale di Oristano. Il 24 Aprile 1986 veniva trasferito nella Casa Circondariale di Buoncammino dove continuava a mantenere lo stato di isolamento e dove moriva, da innocente, il 2 luglio 1986, dopo 185 giorni di dura segregazione.
Casa Circondariale di Buoncammino agli inizi del '900
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Alcuni accadimenti riguardanti direttamente Aldo Scardella durante il suo calvario come "ospite" per 185 giorni delle patrie galere per disposizione dapprima del Pubblico ministero (Pm) e poi del Giudice istruttore (G.I.) che non lo interrogò mai.
 
23-12-1985
tra le 22.30 e le 22.35 viene ucciso G. Pinna, titolare del Bevimarket di via Dei Donoratico a Cagliari, da un commando di tre uomini che spararono 3 colpi di pistola
 
26-12-1985
ore 06.00 perquisizione domiciliare nell'abitazione di Aldo da parte della Squadra Mobile della Questura di Cagliari allo scopo di rinvenire armi.
 
26-12-1985
ore 09.10 interrogatorio di Aldo Scardella negli uffici della Squadra Mobile della Questura di Cagliari
 
27-12-1985
perizia sui guanti di paraffina prelevati ad Aldo Scardella
 
28-12-1985
ore 12.55 nel cortile della Questura - esperimento giudiziale da parte del Nucleo Cinofili dei Carabinieri composto dal cane "Dux" e dall'istruttore
 
29-12-1985
ordine di cattura e arresto a carico di Aldo Scardella -che viene trasferito nel carcere di Oristano e posto in isolamento - Non vengono informati i familiari
 
05-01-1986
solo dopo 7 giorni dall'arresto i familiari di Aldo vengono a conoscenza che il loro congiunto è detenuto nel carcere di Oristano
 
07-01-1986
dalle 17.00 alle 22.20 primo interrogatorio di Aldo da parte del sost. Procur. della Repubblica con funzione di Pubbl. minist. (Pm) nel carcere di Oristano
08-01-1986
La relazione di perizia chimica sui calchi in paraffina prelevati ad entrambe le mani di Aldo attesta che lo stesso non fece uso di armi da fuoco.videnzia
 
10-01-1986
richiesta di riesame dell'ordine di cattura del 29-12-1985 emesso dal Pm nei confronti di Aldo presentata dal suo difensore
 
13-01-1986
il Tribunale della libertà di Cagliari rigetta l'istanza di riesame e conferma l'ordine di cattura
 
13-01-1986
dalle 17.20 alle 21.45 2^ interrogatorio di Aldo da parte del sost. Procur. della Repubblica con funzione di Pubbl. minist. (Pm), nel carcere di Oristano
 
22-01-1986
confronto dapprima tra Aldo e il figlio della vittima e poi tra Aldo e il genero della vittima in presenza del Pm, nel carcere di Oristano
 
28-01-1986
dalle 11.30 alle 13.00 3^ interrogatorio di Aldo da parte del sost. Procur. della Repubblica con funzione di Pubbl. minist. (Pm), nel carcere di Oristano
 
29-01-1986
istanza di scarcerazione di Aldo per assoluta mancanza di indizi e di formalizzazione dell'istruttoria, presentata dal suo difensore
 
31-01-1986
il Pm decreta il rigetto dell'istanza di scarcerazione e di formalizzazione dell'istruttoria depositata in data 29-01-1986
 
03-02-1986
confronto tra Aldo e il teste M.G. in presenza del Pm nel carcere di Oristano
 
05-02-1986
consegna al Pm della relazione di perizia medico-legale, autoptica, balistica sulla morte di Pinna G.Battista
 
07-02-1986
confronto tra Aldo e il teste C.R. in presenza del Pm nel carcere di Oristano
 
07-02-1986
confronto tra Aldo e il teste S.L. in presenza del Pm nel carcere di Oristano
 
08-02-1986
richiesta del Pm di formale istruzione e di atti istruttori con segnalazione dell'opportunità di mantenere lo stato di "isolamento" dell'imputato
 
10-02-1986
richiesta da parte del difensore di disporre la scarcerazione di Aldo perché lo stato di custodia perdura da oltre 40 giorni.
 
11-02-1986
gli atti istruttori dello 08-02-1986 a firma del Pm pervengono all'Ufficio Istruzione
 
20-02-1986
istanza di scarcerazione per mancanza di indizi e richiesta di riesame di mandato di cattura presentata dal difensore di Aldo
 
24-02-1986
il Tribunale della libertà di Cagliari rigetta l'istanza di riesame e conferma l'ordine di cattura e il permanere della custodia cautelare
 
10-03-1986
richiesta rivolta al Giud. Istr. da parte di Aldo di cessazione dello stato di isolamento e di essere messo in regime di compagnia - (Richiesta respinta)
 
14-03-1986
Relazione di perizia balistica sui tre proiettili che avevano colpito il Pinna G.Battista: a sparare erano state due pistole differenti (!)
 
21-03-1986
nuova istanza di scarcerazione per mancanza di indizi e per decorrenza dei termini di 40 giorni di custodia cautelare presentata dal difensore di Aldo
 
24-03-1986
Richiesta di Aldo con preghiera di assistere alla Messa della Pasqua che si sarebbe tenuta nel carcere il 30 marzo 1986. Richiesta respinta
 
29-03-1986
il Tribunale della libertà di Cagliari rigetta l'istanza di scarcerazione
 
09-04-1986
Allo scopo di rendere meno grigia e triste la cella di isolamento, Aldo chiede di poter appendere poster e disegni - Richiesta respinta
 
12-04-1986
nuova istanza di scarcerazione per decorrenza dei termini di 40 giorni di custodia cautelare presentata dal difensore di Aldo
 
19-04-1986
il Tribunale della libertà di Cagliari conferma l'ordinanza del 29 marzo 1986
 
24-04-1986
Trasferimento di Aldo nel carcere. di Buoncammino a Cagliari -Viene mantenuto lo stato di isolamento e la corrispondenza è sottoposta a censura
 
02-07-1986
Dopo 185 giorni di dura segregazione termina il martirio di Aldo Scardella e il suo corpo viene restituito ai familiari.
 
Alcune significative vicende riguardanti il "caso Scardella" verificatesi dopo la morte di Aldo
 
04-07-1986
L'Ordine degli Avvocati e Procuratori di Caglari esprimeva incredulità e sconcerto nell'apprendere la vicenda del giovane detenuto che si era tolto la vita in carcere ed evidenziava che la circostanza secondo cui Aldo Scardella era stato tenuto in completo stato di segregazione per oltre sei mesi, senza la possibilità umana prima che giuridica di potersi discolpare, faceva retrocedere la nostra giustizia a livelli medioevali e confermava la fondatezza delle denuncie più volte manifestate su certi inaccettabili metodi inquisitori.
 
30-07-1986
Gli On.li Macis , Fracchia e Violante, con interrogazione scritta, chiedevano al Ministero di Grazia e Giustizia, di sapere, in realazione alla vicenda giudiziaria del detenuto Aldo Scardella............ se rispondeva a verità che: i familiari non vennero informati, nonostante le ripetute richieste, del carcere ove era recluso fino all'8 gennaio 1986 e soltanto in tale giorno poterono consegnargli il cambio della biancheria; per tutta la durata dell'istruttoria sommaria l'imputato venne tenuto in isolamento continuo e non ottenne il permesso di avere colloqui coi familiari e col difensore; .............. il giudice istruttore non interrogò mai l'imputato.....; il giudice istruttore mantenne l'imputato in stato di isolamento continuo, concedendo solo tre colloqui ai familiari........e non concesse mai alcun colloquio al difensore..........
 
23-09-1986
Enzo Tortora, di mattina, si recava a deporre un mazzo di fiori sulla tomba di Aldo Scardella, martire e simbolo di una giustizia mancata, vilipesa, iniqua e disumana.
 
22-05-1987
Sentenza nel procedimento penale contro Aldo Scardella: dopo aver ripetuto quasi pedissequamente quanto riportato, da parte del Pm, nell'ordine di cattura del 29-12-1985, il Giudice Istruttore dichiarava chiusa l'istruzione e il luogo a non procedere nei confronti dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli perché estinti per morte del reo!
 
05-08-1988
Un ergastolano, pluriomicida, del carcere di Buoncamino, tale M.F., riferiva a un sostituto Procuratore di aver appreso da altro "detenuto" che quello di Aldo Scardella non era stato un vero suicidio bensì un "gioco, un suicidio simulato" al fine di sottrarsi all'isolamento!
 
16-09-1988

Il Sov. Capo della Pubblica Sicurezza inviava al dirigente della Squadra Mobile della questura di Cagliari, una relazione di servizio informandolo che era venuto a conoscenza, ad opera di fonte attendibile, che gli autori dell'omicidio di Pinna G.Battista sarebbero: Pe. Ad. pregiudicato e Po. An. pregiudicato. Seguivano particolari dell'azione delittuosa svoltasi nel deposito di via Dei Donoratico da parte dei due pregiudicati, soliti perpetrare rapine in città e paesi limitrofi, dopo le quali si sarebbero spostati in agro di Desulo, luogo ove la famiglia di Pe.Ad. possedeva una casa campestre e dove lo stesso Pe.Ad. avrebbe occultato l'arma usata nell'omicidio del Pinna.

Questa informativa non venne presa in considerazione, tant'è vero che a distanza di oltre un anno, il 31-10-1989 il Giudice Istruttore Dr. Ro. Me. chiedeva alla Questura di Cagliari se in ordine alle indagini sull'omicidio volonario in danno di Pinna Giambattista fossero stati accertati nuovi elementi rilevanti ai fini istruttori, ricevendo, il 21-11-1989, attraverso il Dirigente della Squadra Mobile risposta che non erano emersi nuovi elementi rilevanti ai fini istruttori!!! Si badi bene che il pregiudicato Pe. Ad., dopo le confessioni di un pentito (trovato poi suicida!), sarà ritenuto responsabile dell'omicidio e condannato dalla Cassazione con sentenza definitiva nel 2002

 
20-11-1988
L'ergastolano M. F. confermava quanto dichiarato in data 05-08-1988, precisando di aver sentito che il "detenuto", precedentemente menzionato, consigliava lo Scardella di attuare la simulazione del suicidio all'ora della battitura delle inferriate, per consentire alle guardie di dare pronto soccorso dando l'impressione che il gesto fosse determinato allo scopo di togliersi la vita. L'ergastolano presumeva che Aldo Scardella avesse calcolato male i tempi, compiendo il gesto troppo frettolosamente, non rendendosi conto che il giorno la battitura delle inferriate era stata iniziata dal primo pano e non dal piano terra rendendo inutile ogni pronto intervento che le guardie avrebbero potuto dare se si fossero trovate in prossimità della cella!
 
03-04-1989
Nel processo intentato contro F.A. per aver compiuto atti idonei (istigando Aldo Scardella a inscenare un suicidio simulato) diretti in modo non equivoco a indurre gli organi dell'amministrazione carceraria a ritenere che lo Scardella si trovasse in condizioni psico-fisiche tali da avere la necessità di essere sorvegliato da lui stesso come "piantone", onde procurarsi il relativo, ingiusto profitto, spettante al detenuto esercente tali mansioni, con relativo danno all'amministrazione della Casa Circondariale, senza che l'evento si verificasse a causa della morte dello tesso Scardella, il Pm chiedeva di dichiararsi chiusa l'istruttoria e il proscioglimento dell'imputato per non aver commesso il fatto
 
16-04-1989
Il Giudice Istruttore del Tribunale penale di Cagliari accoglieva integralmente le argomentazioni del Pm e ribadiva anche lui che non poteva dirsi raggiunta la prova del concorso nel reato da parte di F.A. e pertanto si doveva pronunciare il proscioglimento dell'imputato per non aver commesso il fatto e dichiarava chiusa l'istruzione.
 

fine 1996 -

ottobre 1997

Un esponente di spicco della malavita cagliaritana, noto trafficante di stupefacenti, tale Fa. An., tratto in arresto nel 1992, definitivamente condannato in relazione a traffici di stupefacenti, detenuto nel carcere di Spoleto, si determinava ad avviare un'attivià di collaborazione con l'autorità giudiziaria. Nel corso di diversi interrogatori davanti al Pubblico ministero (5.12.1996, 17.12.1996, 14.7.1997) il malvivente riferiva, tra l'altro, anche dei fatti realtivi al "tentativo di rapina" e all'omicidio del "Bevimarket", cui egli sosteneva di non aver preso parte, ma di esservi stato coinvolto per aver ceduto agli autori della rapina, da lui indicati in Pe. Ad. e Ca. Wa., due pistole calibro 38 special ............ Precisò, inoltre, che al delitto presero parte anche Ia. An. e Po. An. Non riuscendo a ottenere di essere ammesso al programma di protezione e di godere dei benefici previsti per i collaboratori di giustizia, alla fine di ottobre del 1997, il Fa. An. pose fine alla sua esistenza nel carcere di Spoleto.
  febbr. 2000 Inizio processo di 1° grado contro Pe. Ad. e Ca. Wa. Il processo si concludeva, con sentenza del 12 maggio 2000, con la condanna dei due imputati a venti anni di reclusione.
  09-05-2001 La Corte di Assise di Appello di Cagliari confermava integralmente il giudizio di 1° grado.
  20-09-2002 La Corte Suprema di Cassazione determinava la pena nei confronti dei due imputati in anni diciotto di reclusione.
 
14-10-2008
Inaugurata piazza Aldo Scardella in uno spicchio del Parco Giovanni Paolo II, su un lato di via Dei Donoratico, quasi di fronte al luogo del delitto del "Bevimarket". Alla presenza del Sindaco di Cagliari, Emilio Floris, a scoprire la targa, liberandola dal drappo di velluto porpora che la ricopriva, è stata Maria Falconi, la mamma di Aldo Scardella. Oltre al nome, nel bianco del rettangolo di ceramica, sono incise solo le date di nascita e di morte: 9 gennaio 1961 e 2 luglio 1986.
 

ll costo del romanzo per singola copia, in Italia, è di 17 Euro. Per l'acquisto di un numero superiore di copie sono previsti sconti. Si evidenzia che i diritti d'autore  di tutte le opere dell'autore sono integralmente devoluti al sostegno di progetti di sviluppo per l'Eritrea e l'Etiopia  attraverso il G.M.A. (Gruppo Missioni Africa) (vedere:l'Africa ha ancora sete). Per l'acquisto del romanzo, e per ulteriori informazioni, ci si può  rivolgere direttamente alla Casa  Editrice  PTM - Via dei Mestieri Zona artigianale (09095)   Mogoro(OR) e-mail: info@ptmeditrice.com              www.ptmeditrice.com       Tel.0783.463976 cell: 393.921.25.76

oppure direttamente all'autore che si farà carico di inoltrare l'ordine alla stessa Casa Editrice.  e-mail: melisvitt@tiscali.it   

 
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